Diletta Leotta al centro della scena (e delle polemiche) per la sua festa di compleanno. Critiche sui social per le donne-lampadario.
Diletta Leotta spopola sui social per la sua festa di compleanno, o meglio, per un particolare della sua fantastica festa di compleanno: le donne-lampadario che si vedono nelle foto pubblicate sui social. Le immagini mostrano alcune ragazze con un paralume in testa. E molti utenti della rete, anche alla luce delle notizie drammatiche che arrivano dall’Afghanistan, hanno duramente criticato Leotta, ritenendo che un personaggio popolare come lei dovrebbe prestare attenzione a questi particolari. Soprattutto dopo essersi esposta a Sanremo con un monologo sulla bellezza e sulle donne.
La festa per i 30 anni
La nota conduttrice ha festeggiato i suoi 30 anni con una festa nei pressi di Catania alla quale hanno preso parte molti volti noti del mondo dello spettacolo, della televisione e dello sport. Tra i grandi assenti, riferiscono i giornali del settore, Can Yaman, compagno di Diletta Leotta. Sembra difficile pensare che a Ferragosto l’attore fosse impegnato con il lavoro, motivo per il quale molti ipotizzano che la presentatrice possa presto ufficializzare il suo stato di single. In realtà la relazione tra Diletta Leotta e Can Yaman è sempre stata al centro di discussioni e polemiche, molte delle quali svanite nel nulla e cancellate da una foto postata su Instagram.
Tornando alla festa, il party si è tenuto in una splendida villa con piscina. Il colore dominante era il bianco. Grande protagonista il limone siciliano, usato per gli addobbi, le rifiniture e usato anche sulla bellissima torta per i trent’anni di Leotta.
Le polemiche per le donne-lampadario alla festa di Diletta Leotta
Ovviamente le immagini della festa sono finite sulla rete, caricate sui social network quasi in tempo reale. E a dare nell’occhio sono state alcune ragazze bellissime con un paralume in testa: donne-lampadario, come sono state soprannominate sulla rete. E molte persone non hanno risparmiato critiche parlando di una decisione inaccettabile, di un uso della donna.